Un progetto per diffondere la cultura della legalità

Il Dipartimento di Economia, Management e Istituzioni dell’Università di Napoli Federico II ha promosso un’azione strategica per rafforzare la cultura della legalità e migliorare la gestione dei beni confiscati. Attraverso un approccio interdisciplinare, il progetto ha coinvolto istituzioni, cittadini e professionisti per creare consapevolezza e strumenti efficaci contro la criminalità organizzata. Tra le iniziative più rilevanti figurano laboratori, eventi di sensibilizzazione e corsi di formazione dedicati a studenti e operatori del settore. Il modello sviluppato punta non solo alla repressione del fenomeno, ma anche alla prevenzione, valorizzando il riuso sociale dei beni sottratti alla mafia. Le attività hanno favorito un dialogo aperto con la società, con particolare attenzione ai giovani, ritenuti attori chiave per un cambiamento duraturo.

Formazione e partecipazione attiva per il cambiamento

Dal 2020 al 2024, il progetto ha sviluppato due direttrici principali: la diffusione della cultura della legalità e la formazione di professionisti per la gestione dei beni confiscati. Con oltre 1.200 partecipanti agli eventi e 600 al Festival di Antimafia Sociale, il percorso ha coinvolto esperti del settore, magistrati, giornalisti e rappresentanti delle forze dell’ordine, creando un dialogo tra ricerca, istituzioni e società civile. La realizzazione di corsi di alta formazione, tra cui il programma GASCOM (Gestione delle Aziende Sequestrate e Confiscate alle Mafie), ha contribuito a formare 121 professionisti con competenze specifiche. Sono stati organizzati seminari tematici, incontri con testimoni diretti e workshop operativi, offrendo strumenti pratici per la gestione e il riutilizzo dei beni confiscati. Grazie a una rete di 38 partnership attivate, il progetto ha esteso il suo impatto su scala nazionale e internazionale, collaborando con università, ONG e istituzioni pubbliche per rafforzare le politiche di contrasto alla criminalità economica.

Impatto concreto e prospettive future

L’iniziativa ha ottenuto un co-finanziamento per oltre 130.000 euro all’anno, con un effetto moltiplicatore sulle attività formative e divulgative. L’interesse generato ha favorito la copertura mediatica con 50 articoli e servizi su stampa e TV, ampliando la sensibilizzazione sul tema. I sondaggi condotti sui partecipanti hanno evidenziato un aumento del 69,5% nella consapevolezza sui temi della legalità e un coinvolgimento attivo dell’79,2% dei cittadini. L’integrazione di diverse discipline ha permesso di sviluppare un approccio innovativo alla gestione dei beni confiscati, rendendoli risorse strategiche per il territorio. La continuità del progetto è garantita da nuovi accordi e iniziative già pianificate fino al 2026, con un focus su innovazione, inclusione sociale e sostenibilità. Il modello sviluppato dimostra come la legalità possa diventare un motore di sviluppo e coesione per l’intera comunità, offrendo un esempio replicabile a livello nazionale e internazionale.