
Gestione sostenibile della risorsa idrica
L’iniziativa sviluppata dal Dipartimento di Scienze della Terra, dell’Ambiente e delle Risorse dell’Università Federico II ha introdotto un sistema integrato per la gestione della risorsa idrica nell’Ambito Distrettuale Sarnese-Vesuviano, un’area che comprende le province di Napoli e Salerno. Questo territorio, caratterizzato da un’elevata densità abitativa e da un’economia che dipende fortemente dalla disponibilità di acqua, ha affrontato negli ultimi anni sfide legate alla scarsità idrica, ai cambiamenti climatici e alla necessità di garantire un uso sostenibile della risorsa. L’iniziativa ha permesso di migliorare il monitoraggio e la gestione dell’acqua attraverso un approccio multidisciplinare che integra competenze idrogeologiche, ingegneristiche e ambientali.
Innovazione tecnologica e partecipazione
L’adozione di un sistema di monitoraggio avanzato, basato su strumenti GIS, modelli idrogeologici e sensori per il controllo in tempo reale della qualità e quantità delle acque sotterranee, ha reso possibile una gestione più efficace della risorsa. Il coinvolgimento dell’Ente Gestore e delle amministrazioni locali ha garantito un’applicazione concreta delle conoscenze scientifiche, permettendo di ridurre il rischio di emergenze idriche e migliorare la distribuzione dell’acqua tra i diversi settori, dal consumo domestico all’agricoltura e all’industria. Un ruolo chiave è stato svolto anche dalle attività di formazione e sensibilizzazione rivolte a cittadini, studenti e tecnici del settore, con l’obiettivo di promuovere un utilizzo più consapevole e responsabile dell’acqua.
Impatto e benefici
L’iniziativa ha generato benefici significativi sia in termini di efficienza della gestione idrica che di riduzione dei costi operativi per l’Ente Gestore, portando a un risparmio economico stimato in milioni di euro. L’ottimizzazione della rete di distribuzione ha ridotto le interruzioni del servizio e migliorato la qualità dell’acqua fornita alla popolazione. Inoltre, l’approccio adottato ha contribuito a ridurre i conflitti legati all’uso della risorsa, favorendo una distribuzione più equa tra i vari utenti. Grazie a questi risultati, il modello sviluppato rappresenta una best practice replicabile in altri contesti, con l’obiettivo di affrontare le sfide della gestione idrica in un’epoca di crescenti pressioni ambientali e climatiche.