Un progetto per la tutela e l’uso responsabile dell’acqua

L’acqua è una risorsa fondamentale, ma la sua gestione ottimale richiede innovazione e pianificazione. Il progetto Risorse idriche sotterranee della Campania (RisC), promosso dal Dipartimento di Scienze della Terra, dell’Ambiente e delle Risorse (DiSTAR) dell’Università di Napoli Federico II, ha sviluppato un modello integrato per il monitoraggio e la gestione delle risorse idriche sotterranee in Campania, con particolare attenzione all’Ambito Distrettuale Sarnese-Vesuviano. Questa area, che comprende 74 comuni e circa 1,5 milioni di abitanti, è cruciale per il sistema idrico regionale. Storicamente, le acque sotterranee della Campania hanno favorito lo sviluppo sociale ed economico del Sud Italia, ma oggi devono affrontare sfide legate ai cambiamenti climatici e alla crescente domanda. Il progetto ha permesso di sviluppare strumenti avanzati per garantire la qualità dell’acqua e la sostenibilità della sua gestione, riducendo i rischi legati a crisi idriche e siccità. L’iniziativa si colloca all’interno delle strategie di transizione ecologica, contribuendo alla tutela ambientale e alla protezione delle falde acquifere attraverso un approccio innovativo basato su dati e modelli scientifici avanzati.

Tecnologia e innovazione al servizio della sostenibilità

Dal 2020 al 2024, RisC ha implementato un sistema di monitoraggio in continuo e da remoto, installando 29 stazioni di controllo per raccogliere dati sulle acque sotterranee e la loro qualità. L’approccio multidisciplinare ha coinvolto geologi, ingegneri e idrologi, permettendo di creare modelli di previsione delle crisi idriche e ottimizzare la distribuzione dell’acqua. Grazie a questo sistema, è stato possibile ridurre i costi di gestione di 2,4 milioni di euro e abbattere i consumi energetici di 79 milioni di kWh, contribuendo alla sostenibilità ambientale. Parallelamente, il progetto ha migliorato la qualità del servizio idrico, garantendo una distribuzione più equa e riducendo le interruzioni, specialmente nei mesi estivi. Inoltre, sono state organizzate visite guidate agli impianti, convegni e seminari divulgativi, coinvolgendo oltre 416.000 cittadini nella sensibilizzazione sull’uso responsabile dell’acqua. La diffusione delle conoscenze ha permesso di rafforzare la consapevolezza pubblica sull’importanza di una gestione sostenibile delle risorse idriche, con un impatto positivo sia sulle istituzioni sia sui cittadini.

Un modello replicabile per il futuro

Il progetto RisC rappresenta un cambio di paradigma nella gestione delle risorse idriche, introducendo un sistema integrato che monitora l’intero ciclo dell’acqua, dall’acquifero alla rete di distribuzione. L’Ente Gestore ha adottato nuove strategie di gestione che possono essere replicate in altre regioni italiane e all’estero. Il modello sviluppato contribuisce alla transizione ecologica e alla resilienza ai cambiamenti climatici, in linea con gli obiettivi dell’Agenda ONU 2030 e del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Con la crescente necessità di tutelare le risorse idriche, esperienze come quella di RisC dimostrano che innovazione e sostenibilità possono andare di pari passo per garantire un futuro più sicuro e consapevole per tutti. Il progetto non solo ha migliorato la gestione dell’acqua in Campania, ma ha anche fornito strumenti scientifici e tecnologici utili a enti pubblici e aziende per affrontare le sfide della crisi idrica globale.